LE INTIMIDAZIONI NON POSSONO FERMARE IL PERCORSO DI LEGALITA’.
Il Dipartimento Legalità e Sicurezza di Italia Viva per Palermo e Provincia esprime la più ferma condanna per il vile attentato subito dall’Assessore all’Emergenza Abitativa del Comune di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, la cui abitazione è stata oggetto dell’esplosione di una bomba carta nella serata di ieri. Esprimiamo piena solidarietà all’Assessore e alla sua famiglia, assicurando il nostro sostegno in questa battaglia di civiltà.
Questo atto intimidatorio non è casuale: esso arriva a poche ore dal vandalismo e dall’incendio di un immobile popolare già sgomberato e destinato all’assegnazione a una famiglia avente diritto nel quartiere Borgo Nuovo. Il legame è chiaro e inequivocabile: si tratta di una reazione vigliacca e criminale al ripristino della legalità in un settore, quello dell’emergenza abitativa e delle case popolari, che da troppo tempo è ostaggio di fenomeni di occupazione abusiva e di illegalità diffusa.
L’attentato all’Assessore Ferrandelli è un attacco non solo a una persona, ma agli interi principi di giustizia sociale e legalità. Quando un amministratore viene colpito per aver difeso il diritto alla casa delle famiglie oneste contro l’abusivismo, la reazione delle Istituzioni a tutti i livelli deve essere unanime e ferma.
C’è l’urgenza di proteggere chi difende la legalità. Il nostro Dipartimento sottolinea come le aree di maggiore fragilità sociale, come quella delle assegnazioni abitative, sono spesso quelle più vulnerabili all’infiltrazione e al controllo criminale. L’operato di Ferrandelli, volto a “restituire le case a chi ne ha diritto e contrastare le occupazioni abusive”, è un percorso di legalità cruciale che deve essere difeso e potenziato.
Occorre più che mai fermezza Istituzionale: Comune e Regione devono procedere senza tentennamenti nel percorso di trasparenza e legalità nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico, soprattutto quello confiscato alla criminalità organizzata, dimostrando che l’intimidazione non rallenta, ma accelera l’impegno istituzionale.
L’episodio rafforza la necessità di un approccio di Sicurezza Partecipata, come proposto da Italia Viva alla Leopolda con il modello “Un euro in sicurezza, un euro in cultura”. Affiancare all’azione di repressione e controllo, un investimento sociale e culturale nelle periferie e nei quartieri a rischio è l’unico modo per sottrarre questi contesti all’influenza della criminalità.
Italia Viva condanna con forza questo atto barbaro e di stile mafioso e sostiene con convinzione questa azione dell’Amministrazione comunale nella difesa della legalità e del diritto alla casa.


