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HomePoliticaL'INDUSTRIA CROLLA. IL GOVERNO PENSA AD UN PIANO...CHE VA PIANISSIMO!

L’INDUSTRIA CROLLA. IL GOVERNO PENSA AD UN PIANO…CHE VA PIANISSIMO!

Non è facile individuare un ministro “accettabile” nell’armata Brancaleone che costituisce il governo Meloni. Molto più semplice stilare una lista dei “peggiori”: Salvini, Nordio, Santanchè, c’è l’imbarazzo della scelta. Ma il peggiore in assoluto, a mio avviso, è certamente Urso, il ministro dell’Industria e del Made in Italy.

Il settore industriale è in calo praticamente da 32 mesi consecutivi. La rilevazione ISTAT segnala, per il mese di agosto, un calo del 2,7% rispetto all’anno precedente; anche ragionando su un orizzonte più ampio, i primi otto mesi dell’anno, il calo è dell’1% rispetto al 2024, anno già molto negativo. Fatto 100 l’indice della produzione industriale 2021, oggi siamo a 91,6. Il livello della produzione è uguale al giugno 2020, in pieno COVID.

In questo quadro fosco, naturalmente emerge, in negativo, il crollo della produzione di auto in Italia: l’ultimo rapporto Fim-Cisl riporta una produzione di veicoli a fine settembre di poco superiore a 265.000 unità (151.000 automobili, 114.000 veicoli commerciali). La proiezione a fine anno è non superiore a 310-320.000 veicoli, un dato che riporta al dopoguerra, con le fabbriche ancora parzialmente distrutte. 

Altro che il famoso milione di vetture prodotto all’anno in Italia, tanto sbandierato dal Ministro Urso. Propaganda, mistificazione, tutto secondo copione del governo nazionale. Urso (e la Meloni) temporeggiano, non decidono, non sviluppano alcun piano industriale per il Paese. È lampante la loro incapacità ad affrontare con pragmatismo la più grave crisi produttiva dal dopoguerra.  Ad ogni dato negativo, Urso (e Meloni) si trincerano nel silenzio: pronti, appena è passato qualche giorno, a ricominciare con il racconto di un paese florido.

In questi giorni il Governo sta provvedendo agli ultimi ritocchi sulla manovra economica. Al centro della discussione, tasse, rottamazione delle cartelle esattoriali, pensioni, un po’ in disparte anche sanità. CONFINDUSTRIA aveva chiesto un intervento importante a favore del settore industriale, quantificandolo in 8 miliardi all’anno per 3 anni, riprendendo INDUSTRIA 4.0. Il Governo ha dovuto cedere e riaccogliere gli strumenti sviluppati dai Governi Renzi e Gentiloni, ma ha dimezzato l’importo, arrivando a 4 miliardi! Come dire, del tema della competitività industriale ci interessa molto poco, giusto qualche briciola…

Ha ragione il Presidente di Confindustria: un Paese crea ricchezza solo con l’industria, cresce se aumentano produzione e produttività, deve incentivare l’innovazione e puntare sulla manifattura avanzata e sui settori hi-tech. Ma, per primo, bisognerebbe spiegarlo al ministro Urso, il peggior ministro dell’Industria di sempre, e alla premier, Giorgia Meloni.

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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