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AUTO ELETTRICHE: INCENTIVI SOLO PER UN COMUNE SU QUATTRO.

UN’ALTRA PERLA DEL GOVERNO NAZIONALE: agli incentivi per l’acquisto delle auto elettriche, che per le persone fisiche sono di 11 mila e/o 9 mila euro, in rapporto all’ISEE, possono accedere soltanto i cittadini e le imprese che risiedono in 1900 Comuni italiani.

Mezza Italia praticamente è esclusa da qualsiasi incentivo. I criteri per inserire i comuni all’interno delle cosiddette FUA, ossia le Aree Urbane Funzionali, che consentono di usufruire di tali agevolazioni, si basano essenzialmente sui problemi relativi alla mobilità dei lavoratori e degli alunni pendolari. Fanno parte di diritto delle FUA i comuni con oltre 50 mila abitanti.

Dovrebbero essere criteri applicabili a tutti gli 8 mila comuni italiani. Eppure, inspiegabilmente, in tutt’Italia soltanto i cittadini e le imprese ricadenti in 1900 comuni potranno accedere a tali importanti incentivi. Comuni che fondamentalmente hanno le stesse caratteristiche degli altri 6 mila comuni esclusi, che sono alle prese con le medesime problematiche relative alla mobilità urbana ed extra urbana.

A decidere tutto ciò è stato il Ministero dell’Ambiente, l’ISTAT e la Commissione Europea che, entro il mese di novembre, dovrebbero aggiornare l’elenco dei comuni che fanno parte di queste fantomatiche FUA.

Intanto è saltato il clic day che avrebbe dovuto dare il via alla concessione degli incentivi in questione. Non sappiamo se per attendere che si proceda a tale aggiornamento.

Ma non si farebbe prima ad aumentare gli stanziamenti economici per assicurare a tutti i cittadini italiani la possibilità di accedere a tali contributi per l’acquisto delle auto elettriche?
Se è vero come è vero che la legge è ancora uguale per tutti, da chi caspita è stata partorita questa scelta del tutto iniqua che divide gli italiani in cittadini di serie A e cittadini di serie B?

Salvatore Petrotto
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Salvatore Petrotto, 62 anni, sposato e padre di tre figli, giornalista pubblicista e docente di italiano e storia presso l'Istituto d'Istruzione Superiore Statale 'Enrico Fermi' di Racalmuto.
È stato per 13 anni sindaco di Racalmuto
dove, attualmente, ricopre la carica di consigliere comunale.
Ha iniziato la sua carriera politica tra le fila della Rete.
Dopo lo scioglimento del movimento di Leoluca Orlando è stato tra i fondatori di Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

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