Ciao Maria Cristina.
Stanotte se n’è andata dopo una lunga battaglia, e dopo una storia che non avrebbe dovuto mai diventare un “caso di malasanità”. L’ho conosciuta: una donna straordinaria, forte, determinata. Una di quelle persone che, anche quando la vita le toglie tutto, trovano la forza di restituire agli altri un motivo per credere nel cambiamento.
Maria Cristina Gallo non ha combattuto solo contro un tumore raro e feroce. Ha combattuto contro l’indifferenza, contro i ritardi, contro quel rimpallo di responsabilità che troppo spesso uccide più della malattia stessa. Per mesi ha atteso un referto istologico, otto mesi, un tempo infinito quando il tempo è la differenza tra la vita e la morte. E in quei mesi non ha smesso di parlare, di denunciare, di voler “scuotere le coscienze incoscienti”.
Diceva: “Non mi faccio sopraffare dalla rabbia, perché è un sentimento distruttivo. Voglio promuovere il bene, dare senso a tutto questo male.” E in quelle parole c’è tutta la sua grandezza.
Maria Cristina non chiedeva vendetta, chiedeva giustizia. Non fredda, burocratica, ma “una giustizia fatta di passione, che prevede un cambiamento che viene dal cuore, dalla mente e dalla testa”. Per lei, e per chi verrà dopo di lei, questo cambiamento dobbiamo pretenderlo tutti.
Oggi la salutiamo con dolore, ma anche con gratitudine. Perché nella sua voce, ferma e lucida fino alla fine, c’è il grido di tanti malati che non hanno voce. E sta a noi far sì che quel grido non resti inascoltato.
Ciao Maria Cristina. La tua battaglia, la nostra battaglia, continuano.
Presidente Fondazione Italiana Autismo (FIA). Presidente del gruppo Italia Viva - Il Centro - Renew Europe alla Camera dei Deputati.



