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INTERROGAZIONE DI DAFNE MUSOLINO SULLA CARDIOCHIRURGIA A TAORMINA

Pubblicato il 7 ottobre 2025, nella seduta n. 350

MUSOLINO – Al Ministro della salute. –

Premesso che:

il 24 settembre 2025, la Giunta della Regione Siciliana ha deliberato una nuova rete ospedaliera regionale, prevedendo l’individuazione del Centro di cardiochirurgia pediatrica (CCPM) dell’ospedale San Vincenzo di Taormina come centro Spoke (ossia sede periferica di supporto) e dell’Ospedale civico di Palermo come centro Hub (quindi centro nevralgico), ossia come struttura di riferimento per la cardiochirurgia pediatrica della regione Sicilia;

a seguito della suddetta delibera, di fatto, il Centro cardiologico di Taormina rischia un forte ridimensionamento strategico per volontà della Giunta regionale di investire sulla struttura del Civico di Palermo;

a sostegno di tale decisione, la Regione Siciliana ha reso pubblici alcuni dati sull’operatività e sull’efficienza delle due strutture, i quali, tuttavia, non risulterebbero veritieri rispetto a quelli forniti dalle stesse. Secondo la Regione, il CCPM di Taormina avrebbe eseguito 65 interventi cardiochirurgici nei primi sei mesi del 2025, con una complessità media (misurata dal DRG) pari a 3,9, mentre il Civico di Palermo avrebbe eseguito 35 interventi, con una complessità media di 5,5: tuttavia, gli uffici amministrativi del Civico dichiarano un quadro diametralmente diverso, con 43 interventi reali e una complessità media (peso DRG) di 2,6, mentre il CCPM di Taormina, contestando i dati regionali, sulla base delle proprie cartelle cliniche e dei flussi interni, ravvisa di aver eseguito 114 interventi, con un indice di complessità compreso tra 4 e 5;

risulta importante evidenziare come le differenze (65 versus 114; 35 versus 43; pesi medi da 2,6 a 5,5) non possano essere liquidate come semplici errori di trasmissione, poiché modificano radicalmente il quadro interpretativo e la percezione dell’efficienza e della qualità delle due strutture;

il CCPM di Taormina, peraltro, è stato recentemente insignito negli Stati Uniti del premio “Gold level Elso award” per il livello raggiunto nei supporti salvavita da parte della Extracorporeal life support organization, diventando la prima struttura italiana a ricevere detto riconoscimento: il tutto a conferma dell’eccellenza del CCPM di Taormina e a dispetto dei dati forniti dalla Regione Siciliana;

il cosiddetto “decreto Balduzzi” (decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70), come noto, fissa standard minimi per le unità operative complesse e specialistiche, introducendo anche soglie minime di attività per garantire sicurezza e qualità: il decreto non obbliga a una rigida struttura gerarchica di tipo “hub and spoke”, né prevede che un centro debba necessariamente essere subordinato a un altro sulla sola base dei numeri, stabilendo esclusivamente principi di razionalizzazione e lasciando alle Regioni la libertà di adattarli alle realtà territoriali e alla storia delle strutture esistenti. Ne deriva che la scelta di accorpare, declassare o ridefinire un centro deve fondarsi esclusivamente su dati certificati, non su proiezioni statistiche o interpretazioni parziali;

il suddetto piano di ridimensionamento del CCPM di Taormina, inoltre, prevede il taglio di altri 20 posti letto, la cui dotazione complessiva passerebbe da 179 posti a 159, dopo i circa 100 già persi negli anni passati;

in sede di esame del disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 è stato accolto un ordine del giorno G/926/116/5 (testo 2), a prima firma dell’interrogante, con il quale il Governo si è impegnato ad «adottare le iniziative necessarie volte a garantire la piena operatività del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale di Taormina»: se la suddetta decisione della Regione Sicilia dovesse concretizzarsi, provocando un profondo danno alla sanità siciliana, sarebbero evidenti le responsabilità del Governo;

è necessario che prima di ratificare la suddetta decisione, il Ministro in indirizzo esponga dati certi e verificati, basati sulle cartelle cliniche, dell’operatività e dell’efficacia del CCPM di Taormina e del Civico di Palermo: in quanto l’eventuale decisione della Regione Siciliana di declassare il CCPM di Taormina sulla base di dati errati o parziali risulterebbe estremamente grave e inaccettabile, provocando l’ennesimo danno alla medicina e alla cura di prossimità nella Regione,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda esporre dati certi e verificati, basati sulle cartelle cliniche reali, dell’operatività e dell’efficacia del CCPM di Taormina e del Civico di Palermo, affinché sia possibile confrontare tali dati con quelli riportati dalla Regione Sicilia, nonché per verificare se la decisione del declassamento del CCPM di Taormina sia supportata da dati veritieri o sia dettata esclusivamente da un interesse che all’interrogante appare meramente politico.

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Dottoranda di ricerca in diritto della navigazione e dei trasporti, avvocato cassazionista, già assessore del Comune di Messina con numerose deleghe tra le quali quella all’ambiente, ai rifiuti, al commercio. Nel 2022 è stata eletta al Senato collegio uninominale di Messina ed Enna, è commissaria della Commissione bicamerale vigilanza Rai, antimafia, insularità e per le questioni regionali. Segue in particolare modo i dossier del Mezzogiorno e della Sicilia ed è componente della Cabina di Regia Nazionale di Italia Viva con delega al PNRR.

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