Il ponte del 2 giugno ha messo a nudo le condizioni dell’A19, che, chi la attraversa ogni giorno, soprattutto nelle ore di punta, vive con grande difficoltà e “sacrificio”.
Sono 192 chilometri, in condizioni normali meno di due ore sarebbero ben sufficienti per attraversarli. E invece, tra la partenza e la meta, gli automobilisti si trovano imprigionati tra restringimenti di carreggiata, condivisioni della stessa, cambi di carreggiata, segnalazione di lavori e anche qualche cantiere.
Tra lo svincolo di Altavilla Milicia e quello di Bagheria, bene che vada, si è costretti ogni giorno ad un’ora di coda, proprio a causa di due cantieri.
Le polemiche che sono seguite al 2 giugno e ai 15 chilometri di coda hanno attivato il super commissario per l’A19, il presidente Renato Schifani che fino a quel momento non si era accorto (strano per uno sveglio come lui!), assieme ai vertici siciliani di Anas, del fatto che tanti viandanti e trasportatori fanno “sacrifici”. Da quando è commissario Renato Schifani, imboccare quell’autostrada significa avventurarsi in un interminabile viaggio della speranza. Si sa quando si parte, ma non quando si arriva.
Resosi conto con estremo ritardo del disagio causato al traffico veicolare da un cantiere di lunga durata, il prode commissario ha immediatamente scaricato i due sub commissari da lui scelti (e profumatamente pagati) nella consueta logica dello “scaricabarile”. Basta trovare dei capri espiatori ed il gioco è fatto!
Subito dopo, sono iniziati i comunicati stampa riportanti “finalmente” le soluzioni per alleggerire il traffico alle porte del capoluogo della Regione: turni notturni e doppia corsia (solo sul cantiere di Altavilla, ben poca cosa!). E il fermo estivo. Per poi riprendere il purgatorio dopo le vacanze.
Avevo chiesto personalmente di visitare il cantiere di Bagheria per un confronto con la direzione tecnica dello stesso ed offrire alcune soluzioni, confortato dai pareri dei tecnici consultati nel frattempo. LA VISITA MI E’ STATA NEGATA DA ANAS.
L’intenzione era di verificare sul posto lo stato di avanzamento dei cantieri e ragionare di possibili soluzioni ma, immagino su ordine di Schifani, non è stato possibile.
Ho già scritto al Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, per denunciare che a un parlamentare della Repubblica è stato impedito di fare il lavoro per cui è stato eletto dai cittadini. Il diniego è certamente segno di arroganza e di un inaccettabile modo di gestire il potere.
E allora facciamo alcune domande alle quali i comunicati fino ad oggi non hanno dato risposta:
- Quale è il crono-programma dei lavori di progetto e quale quello che risulta a seguito dei comunicati fatti in questi giorni?
- Quante unità di personale sono state impiegate fino ad oggi e quante se ne impiegheranno dai prossimi giorni?
- Verranno ricavate due corsie in corrispondenza del cantiere di Bagheria? E in che modo?
- Perchè non valutare la possibilità di effettuare i lavori in orari esclusivamente notturni in modo da minimizzare i disagi?
- Cosa si intende fare per ridurre al massimo l’effetto di collo di bottiglia che determina le code autostradali?
- In che modo si è interloquito o si vuole interloquire con i Sindaci del comprensorio per valutare soluzioni viarie alternative nelle ore di punta?
Ad oggi sembra che il carico dei disagi debba gravare ancora ed esclusivamente sulle spalle dei cittadini, che avranno come unico conforto le “bottigliette di acqua”, consiglio utilissimo dato prontamente (sic!) dai vertici Anas per contrastare il caldo lungo le interminabili code!
Presidente Fondazione Italiana Autismo (FIA). Presidente del gruppo Italia Viva - Il Centro - Renew Europe alla Camera dei Deputati.