Fatti non parole, recitava un noto slogan pubblicitario di qualche anno fa. E noi vogliamo solo i fatti, non certo le parole.
Purtroppo, nell’annosa vicenda che ha interessato lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese finora sono abbondate solo le seconde, sono mancati del tutto i primi.
È dal 2011, quando il sito è stato chiuso perché – si disse – produrre lì era troppo costoso, che tutto è in uno stato di triste abbandono, anche se tanti sono stati i tentativi di rilanciarlo, finora tutti falliti.
Dalla Blutec a DR Motor, dal fabbricante di batterie per auto a Disneyland, tanti sembravano interessati, ma nessuno aveva mai messo la sua firma in calce ad una proposta seria. Solo nel 2024, lo Stato è riuscito a vendere l’area attraverso una gara pubblica a PELLIGRA Italia Holding, società di un imprenditore siculo australiano, per 8,5 milioni di euro, con l’obiettivo di rilanciare l’impianto. Grandi esultanze, interviste a Schifani e Tamajo, solito coro di prezzolati sodali plaudenti…
Pochi mesi dopo, e siamo a gennaio del 2025, Pelligra ha però ceduto il controllo della società ad altri due soci (i siciliani di Nicolosi trasporti ed il Consorzio artigiano edile costruttori), trasferendo di fatto la proprietà del sito a chi non aveva partecipato alla gara pubblica e ponendo una serie di dubbi.
Sono state violate le clausole del contratto? I nuovi soci vogliono ancora rilanciare l’impianto? Pelligra era solo una “testa di legno” per i veri soci che si sono palesati adesso?
Sono tutti interrogativi che ci poniamo noi che abbiamo a cuore il rilancio dello stabilimento ed il futuro economico del comprensorio, rimasto come congelato 14 anni fa.
Ma cosa vuole fare adesso il Governo? Il sito di Termini Imerese ha bisogno di programmazione e non certo di improvvisazione, com’è invece stato finora. Presenta tutte le infrastrutture necessarie al suo rilancio: c’è l’autostrada, con uno svincolo dedicato, la ferrovia, una strada litoranea diretta per il porto, quest’ultimo in via di completamento…
Che vogliamo di più? Ad oggi nessuna proposta seria è stata portata avanti, neppure quella di Pelligra, salutata dal Governo regionale come la soluzione definitiva.
Attendiamo ancora le mosse dei Governi nazionale e regionale, dai quali finora non è giunto alcun cenno di vita. Eppure, avrebbero tante cose da dire.
Ciro Cardinale
Presidente Italia Viva Termini Imerese. Laureato in giurisprudenza, dottore di ricerca e master in diritto, lavora come direttore presso un ufficio giudiziario. Giornalista pubblicista è impegnato da anni nel volontariato e nell'associazionismo.
