L’acronimo AST – Azienda Siciliana Trasporti, fino a poco tempo fa poteva essere l’acronimo di Azienda Sprechi e Truffe a causa della gestione scellerata da parte di governance inadeguate e sprovviste di una appropriata cultura aziendale, con conseguenti comportamenti contrari al buon andamento amministrativo e societario.
I dati parlano chiaro: un bilancio in rosso per più di 11 milioni di euro nel 2021, una ulteriore perdita di circa 2 milioni nel 2022.
La situazione è cambiata nel 2023, anno in cui si è verificata una importante linea di demarcazione con il passato grazie al cambio della tipologia di governance che, da politica, è diventata tecnica, con Organi Amministrativi formati da commercialisti e avvocati esperti che hanno cambiato totalmente la gestione raggiungendo risultati economici positivi superiori a Euro 5.000.000 nel 2023 e ad Euro 2.000.000 nel successivo anno 2024.
Non solo: la nuova gestione si è trovata a dovere denunciare alla Corte dei Conti e alle varie Procure della Repubblica una serie di atti di mala gestio risalenti nel tempo, tra contraffazione e falsificazione di abbonamenti, vendita diretta dei biglietti alla clientela senza titolo di viaggio, mancato recupero di crediti con conseguente prescrizione. Un capitolo a parte merita l’acquisto di decine di autobus usati da una ditta straniera, la Porzimark S.r.l.u. (Bulgaria), con discutibili procedure al vaglio della P.G., autobus rivelatisi in cattive condizioni tanto da costringere l’AST a sostenere rilevanti spese per riparazioni e sostituzione di parti meccaniche.
Insomma, la competenza ha funzionato. Tecnici giusti al posto giusto hanno risanato l’azienda, l’hanno portata in attivo.
Ma adesso la palla è ritornata alla politica. La Giunta regionale ha già inserito nel nuovo Organo Amministrativo soggetti di chiara derivazione politica, senza alcuna competenza in tema gestionale o trasportistico, e si accinge a nominare il nuovo Presidente, se riuscirà a superare le consuete beghe tra le bulimiche forze politiche che compongono la maggioranza.
Intanto l’AST è ritornata alla paralisi. Non riesce a comprare nuovi autobus, nonostante abbia a disposizione venti milioni pronti allo scopo, non c’è nessuno in azienda con potere di firma.
Ma questo alla peggiore politica siciliana non interessa. La sua logica non è quella della competenza, ma dell’occupazione del potere. Per foraggiare le clientele e mantenere i consensi.
Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.