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NEI DUELLI TRA I BULLI, C’E’ SPAZIO PER L’EUROPA. SE AGISCE UNITA…

Il tanto atteso incontro in Alaska si è tradotto in un autentico flop, nonostante le interpretazioni edulcorate della Meloni e di Tajani. Niente cessate il fuoco, niente ipotesi di accordo, anzi…i bombardamenti di Putin sull’Ucraina sono continuati con ancora maggiore intensità.

Non basta: Trump ha di fatto riabilitato Putin, riammettendolo pienamente nel contesto internazionale, trattandolo da pari. Da paria a pari, hanno scritto alcuni commentatori.Lo ha accolto applaudendolo e stringendogli calorosamente la mano, lo ha voluto sulla sua auto, ha usato ogni riguardo.

Parliamo di un CRIMINALE sanguinario, oggetto di un mandato di cattura internazionale, ma Trump si è “inchinato” a lui. Poi, in tre ore di colloquio non ha ottenuto nulla: nessuna conferenza stampa congiunta, poche parole imbarazzate, nessun pranzo ufficiale, un rientro precipitoso a casa.

Il “bullo” ha perso su tutta la linea, evidentemente ha trovato un bullo peggiore di lui. Il Trump dei dazi è scomparso.

E non è la prima volta in questo periodo: guardiamo al Medio Oriente. Netanyahu continua a dettare la linea a tutto campo. Israele persegue la sistematica occupazione di tutto il territorio “dal Giordano al mare”. Smotrich, ministro delle finanze israeliano, dichiara di aver approvato il nuovo piano di insediamento in Cisgiordania, con 3401 nuove unità abitative per i coloni ad est di Gerusalemme. Si allarga l’occupazione di quello che per l’ONU doveva essere il territorio dei palestinesi. Altro che due popoli, due stati, un obiettivo sempre più visionario…

E Trump? E gli USA? Rimangono in silenzio. Il bullo subisce ancora.

Gigante economico, nano politico. Era la definizione dell’Europa, ma adesso sembrerebbe aver trovato un’altra applicazione. In campagna elettorale Trump sosteneva che avrebbe risolto tutti i conflitti in poche ore, ne sta rimanendo travolto.

In questo contesto di difficile interpretazione per gli sviluppi futuri, resta un’ultima considerazione. Ed è potenzialmente positiva: Putin ha chiesto, con un tono ovviamente minaccioso, che “l’Europa non interferisca” nelle questioni dell’Ucraina, nei fatti accreditandola.

Ha dato un ruolo all’Europa, l’ha trattata come una entità unica, le ha riconosciuto forza e potere di interdizione. E allora, Von der Leyen, Starmer, Macron, Merz, Tusk, uscite dall’inerzia, assumete un’iniziativa politica unitaria e forte! Non solo sull’Ucraina, anche sul Medio Oriente.

Da una parte date concretezza alla coalizione dei volonterosi; dall’altra riconoscete la Palestina e, soprattutto, bloccate le forniture di armi ad Israele. Trump ha fallito, è ora che l’Europa scenda in campo. Magari trascinando anche Giorgetta nostra, se riesce a uscire dal vassallaggio americano.

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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