Scrivevo ieri:
“Al termine dell’incontro di Anchorage, Putin ha chiesto, con un tono ovviamente minaccioso, che “l’Europa non interferisca” nelle questioni dell’Ucraina, nei fatti accreditandola.
Ha dato un ruolo all’Europa, l’ha trattata come una entità unica, le ha riconosciuto forza e potere di interdizione. E allora, Von der Leyen, Starmer, Macron, Merz, Tusk, uscite dall’inerzia, assumete un’iniziativa politica unitaria e forte! Non solo sull’Ucraina, anche sul Medio Oriente.
Da una parte date concretezza alla coalizione dei volonterosi; dall’altra riconoscete la Palestina e, soprattutto, bloccate le forniture di armi ad Israele. Trump ha fallito, è ora che l’Europa scenda in campo.“
Qualcosa si muove, finalmente! All’incontro Trump Zelensky, in programma oggi a Washington, parteciperanno anche, compatti i leader europei, dalla Von Der Leyen a Macron, da Merz alla Meloni. FINALMENTE uniti, a dire che i confini non si modificano con la forza attraverso le guerre, che Zelensky non è solo.
Basterà? Nessuno può dirlo. Ma finalmente un segnale che l’Europa agisce da forza politica mondiale.
Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.