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REGIONE LUMACA. I FONDI PER LA PA/CT SONO PERSI. SANZIONI A LORO? PAGHIAMO NOI!

Purtroppo, eravamo stati facili profeti.

Lo avevo scritto sul nostro Blog il 26 gennaio di quest’anno. Lo aveva ripreso Giuseppe Salvo il 21 febbraio. La Sicilia rischiava di perdere il finanziamento a valere sul PNRR di due tratti della ferrovia Palermo-Catania, Enna Nuova – Dittaino e Dittaino – Catenanuova, PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI 1,3 MILIARDI DI EURO. 

E COSI’ E’ STATO. Oggi alle 11 è convocata a Palazzo Chigi la cabina di regia che deciderà le ultime modifiche al PNRR. Tra di esse, appunto, lo stralcio dei due lotti della Palermo-Catania per evidente impossibilità di completare i lavori entro la scadenza del 2026. I lavori sono iniziati nel marzo del 2023, ma sono ancora a livello di impianto del cantiere, mentre bisognerà realizzare nel complesso 9 chilometri di viadotti, quasi 11 chilometri di gallerie (!) e 3 nuove stazioni, appunto per un importo complessivo di 1,3 Miliardi di euro!

Naturalmente ci diranno che i lavori continuano, che saranno finanziati con altri fondi nazionali od europei. Ma non è così. Se i lavori saranno “caricati” su altri fondi, evidentemente questi ultimi non potranno essere utilizzati per altre opere cui erano stati inizialmente destinati. E, intanto, i fondi PNRR saranno andati ad altre regioni più pronte, veloci nell’esecuzione o semplicemente più realistiche nella programmazione. Anche al Sud, dove la Napoli-Bari è prossima alla ultimazione, ma ha bisogno di risorse aggiuntive per l’incremento dei costi.

E la Sicilia, ancora una volta, perde risorse e resta indietro.

Ma il fallimento del PNRR non è solo siciliano. Altri due esempi.

Sempre oggi, la cabina di regia prenderà atto della mancata realizzazione di 20.500 colonnine elettriche e stralcerà circa 600milioni inizialmente previsti. Come si può pensare ad un futuro dell’auto elettrica in Italia (con le ovvie conseguenze anche in termini di produzione nazionale di automobili) se non esiste la dorsale di alimentazione? È come pensare ad un Paese in cui all’improvviso scompaia la rete dei distributori di carburante: chi mai comprerebbe un’automobile  a benzina? Inutile dire che anche in questo caso il Sud e la Sicilia sono indietro rispetto al resto del Paese.

E ancora: il PNRR prevedeva 60.000 posti letto aggiuntivi nelle residenze universitarie, per un importo di 1,2 miliardi di euro. Un tema importantissimo per il diritto allo studio. Al massimo se ne potrà realizzare la metà e 600milioni saranno stralciati, sembra, per borse di studio, certamente utili, ma di molto minore valenza strategica. Ancora una sconfitta per il Ministero dell’Università, già alle prese con il preoccupante taglio dei finanziamenti ordinari.

Insomma, il PNRR, nonostante tutte le rassicurazioni di Meloni, Foti & Co., sembra destinato al fallimento. Problemi iniziali di programmazione – con migliaia di progetti evidentemente irrealizzabili nei tempi previsti, ma affastellati pur di fare massa – e problemi atavici di realizzazione, con la storica incapacità di spesa, specialmente in Sicilia. Un’altra occasione perduta, speriamo non sia l’ultima. 

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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