Ci sono numeri che sembrano innocui finché non li metti in fila. Un milione di nati nel 1964, poco meno di 380.000 nel 2024.
Età media: 48,7 anni. Siamo un Paese di vecchi! In Italia, le culle si svuotano e le scuole si accorpano.
Il dibattito pubblico riconosce il problema, ma resta inchiodato ai soliti slogan: «facciamo più figli», «servono incentivi», «l’immigrazione non basta». Cosa succede davvero quando una società inizia a restringersi? Non solo nella popolazione ma nelle ambizioni, nei consumi, nelle possibilità? Invecchia e perde ogni speranza che lo porta a disinteressarsi di tutto, a non credere più nella democrazia, a non votare.
In Sicilia ci sono sempre meno residenti, con un calo delle nascite considerevole pari al doppio della media nazionale. Secondo l’Istat, nel 2024 i residenti nell’Isola sono risultati pari a 4.779.400, in diminuzione del 3,7%, 209.100 sono stranieri, -3,7%.
Il dato più significativo riguarda le nascite, 33.600 con un calo del 5,3% rispetto all’anno precedente, al Sud il calo è pari al 4,2%, a livello nazionale -2,6%. Enna è la provincia con il calo maggiore, -8,4%; segue Trapani con -8%. L’unica con segno positivo è Agrigento, +0,3%.
Il declino demografico non è una parentesi: è una nuova condizione strutturale, e capirla significa rivedere ogni modello di sviluppo. Meno giovani vuol dire meno lavoratori, meno contributi, meno crescita e un equilibrio economico sempre più fragile.
La natalità non è solo un fatto privato, ma una questione pubblica, che investe l’economia, il fisco, la scuola, la sanità, l’urbanistica e persino la geopolitica.
Su questi temi è possibile far stare insieme, convintamente, tutto il centro sinistra con un programma condiviso da presentare agli italiani?
Commercialista e Revisore legale. Per oltre 30 anni impegnata nell’associazionismo d’impresa e, dal delitto di Libero Grassi, nell’associazionismo antiracket e antiusura. Vicepresidente Comitato Pari Opportunità ODCEC di Palermo. Componente di Giunta della Camera di Commercio di Palermo-Enna per due mandati e componente del Consiglio Camerale per quattro mandati fino al 2023. Responsabile Pari Opportunità di Italia Viva Sicilia
Grande problema, investe il nostro futuro direttamente e drammaticamente. Perché la nostra società e la nostra cultura sono destinate alla marginalità o peggio a scomparire se domani la quota di cittadini “nativi” sarà notevolmente inferiore a quella degli immigrati. La società multiculturale ha bisogno di integrazione vera ma anche di equilibrio demografico, altrimenti si rivelerà un fallimento. E purtroppo i segnali in questo senso si moltiplicano.