Qualche giorno fa, aspettando il Conclave, avevo scritto: “viviamo in un mondo squassato da guerre sanguinose, un mondo che ha completamente perso la fiducia reciproca tra i Paesi ed in preda a guerre economiche non meno pericolose.
In questo mondo serve un Papa messaggero di Pace. Che riprenda il “Tacciano le armi!” urlato invano da Papa Francesco e trovi le chiavi per assurgere al ruolo di portatore di Pace, contribuendo alla fine alla terza guerra mondiale “a pezzi” di cui parlava Francesco. Con l’aiuto dello Spirito Santo”.
Oggi, il giorno dopo l’elezione di Papa Prevost, Leone XIV, è naturalmente impossibile esprimere qualunque giudizio. Ma il primo discorso di Papa Leone è assolutamente promettente.
Ha parlato praticamente solo di pace, disarmata e disarmante. Ha ripreso esplicitamente il messaggio di Papa Francesco. Ha richiamato la necessità del dialogo e ripreso la metafora dei ponti, in contrapposizione ai muri.
Al contempo ha espresso autorevolezza, già nella scelta di ri-indossare la mozzetta rossa e la stola ricamata in oro. Personalmente mi ha dato la sensazione della “forza tranquilla” per riprendere lo slogan di Mitterand della campagna presidenziale del 1981.
Che la Pace sia con noi, Papa Leone.
Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.