Mineo si trova a fare i conti con una questione annosa che riguarda gran parte del suo territorio: i vincoli del demanio civico. Un problema silenzioso, ma che incide profondamente sulla libertà di utilizzo, sul valore delle proprietà private e sulle prospettive di crescita del comune.
Gran parte dei terreni di proprietà privata a Mineo, infatti, risultano gravati da diritti collettivi di uso civico: un’eredità storica che, nella pratica, impedisce ai proprietari di disporre liberamente delle loro terre. Il vincolo limita la possibilità di vendere, costruire, ristrutturare o semplicemente valorizzare un terreno, in quanto ogni modifica deve rispettare i diritti d’uso collettivo e i vincoli paesaggistici automatici connessi.
L’unica via per ottenere la piena proprietà è l’affrancamento, ovvero una procedura che permette di svincolare i terreni dietro il pagamento di una somma al Comune. Tuttavia, a Mineo, i costi richiesti risultano insostenibili per la maggior parte dei cittadini. In molti casi, si parla di importi superiori al valore di mercato del terreno stesso, rendendo l’affrancamento una possibilità concreta solo per pochi.
Una condizione che penalizza non solo i singoli proprietari, ma l’intera comunità: blocca le transazioni, scoraggia gli investimenti, ostacola la modernizzazione agricola e lo sviluppo edilizio, generando un immobilismo che frena la crescita economica del territorio.
Alla luce di ciò, diventa urgente avviare un confronto pubblico e istituzionale. Serve una presa di coscienza collettiva e l’impegno di tutte le parti: il sindaco, i gruppi consiliari, le associazioni di categoria e gli stessi cittadini.
Occorre urgentemente l’ abrogazione degli usi civici e togliere questa “tassa” feudale.
Solo attraverso un’azione condivisa si potrà dare nuova vita alle proprietà private, restituire dignità agli agricoltori e riattivare il potenziale economico e sociale di un territorio che ha bisogno di futuro.

Giovanni Balba
Ingegnere, professore scuola media superiore di secondo grado, già vicesindaco del comune di Mineo, nonno. E' stato candidato alla Camera dei Deputati nel 2001, Collegio Sicilia 2.