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AVANTI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: NON DORME MAI E CALCOLA TUTTO

L’intelligenza artificiale non ruba il lavoro, lo migliora, lo lucida, lo carica in cloud e poi lo rimanda indietro con la firma digitale e una playlist jazz.

Se un robot ti soffia il posto, forse era un posto da robot, dice con un sorriso Matteo Renzi, che con l’IA ci andrebbe anche a cena (a patto che il robot non ordini solo byte).

Italia Viva non teme l’algoritmo, lo invita a ballare la tarantella riformista: tra un DPCM e un datacenter, si può innovare senza esplodere. Renzi parla dell’IA come uno parla del futuro che gli piace: niente paura, solo regole, responsabilità e un po’ di Wi-Fi potente.

Altro che panico da Skynet, qui si ragiona con la testa, connessa alla fibra ottica e sintonizzata su Radio Riforma. Il punto non è se l’IA ci distruggerà ma se ci sveglierà: magari dalla burocrazia in cui sprofondiamo ogni volta che chiediamo un certificato di residenza in triplice copia.

I robot non si lamentano mai del caffè bruciato o del toner finito: e già per questo meritano la cittadinanza onoraria. Italia Viva li accoglie come si accoglie un nipote geniale: con entusiasmo, ma ricordandogli che non si salta la fila alla posta.

L’IA non è buona né cattiva, è come un frullatore con accesso ai big data: dipende da chi lo accende e da cosa ci butti dentro. Renzi dice: usiamola per salvare vite nei cantieri, per fare più veloce la burocrazia, per scrivere leggi leggibili (utopia?), ma senza finire come quei talk show dove l’esperto urla “FERMIAMO TUTTO!” mentre chatta con Siri.

Chi ha paura dell’IA forse ha visto troppi film anni ’80, ma qui non c’è Schwarzenegger: c’è l’Europa che ci chiede idee, innovazione, e magari anche un po’ di autoironia. Ecco perché l’unico blocco che propone Italia Viva è quello mentale: da sbloccare, possibilmente, con un aggiornamento software.

In fondo, chi meglio di un partito che si chiama “Viva” può parlare con entusiasmo di intelligenze artificiali che non dormono mai, non votano ma calcolano tutto, e che potrebbero chissà persino capire il perché del bonus monopattino. Se l’IA è il futuro, Renzi ci ha già fatto amicizia, gli ha offerto un caffè e una riforma e gli ha detto: “Benvenuto, però niente bug in Aula.

Gero Prestigiacomo
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Conseguita la maturità classica, ha intrapreso gli studi in Fisica. E' un piccolo imprenditore che opera nel settore del commercio.

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