Doveva essere l’anno del riscatto di una città ricca di storia arte bellezza e cultura.
Un misto tra incompetenza, approssimazione e incapacità hanno trasformato un’opportunità in un incubo. La città sta letteralmente sprofondando diventando la capitale delle “lapazze”.
Una rete idrica fatiscente che non trova pace: ad aprile di quest’anno sono stati inaugurati i cantieri dei lavori per il rifacimento delle rete idrica, festeggiati in pompa magna dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani, dall’allora assessore all’Acqua e Rifiuti Roberto Di Mauro, dal Sindaco di Agrigento Francesco Micciche’ e da gran parte della classe politica dell’attuale maggioranza del Governo regionale.
L’appalto in questione oggi ad appena due mesi dall’inaugurazione è oggetto di una indagine denominata “appalti e mazzette”.
non entrando nel merito dell’inchiesta della quale si stanno occupando gli organi inquirenti, entriamo nel merito dei disagi che vivono cittadini e i turisti.
Che vedono una città mortificata, con strade chiuse, crolli ed esplosioni di condotte. L’ultima accaduta ieri in pieno centro città, esattamente in piazza Vittorio Emanuele.
Il paradosso: nonostante nelle case degli agrigentini l’acqua sia mancata e e continui a scarseggiare, l’acqua invade le strade creando fontanelle naturali. Oltre il danno la beffa, il consiglio comunale ha approvato l’aumento delle bollette di AICA e TARI, facendo pagare ai cittadini le responsabilità di un amministrazione comunale incapace.
L’anno di Capitale italiana della Cultura sta portando in evidenza tutti i danni causati da una politica inadeguata, incapace di programmare e di porre in essere soluzioni e strategie adeguate per far fronte ai problemi più importanti per il cittadino. E ancora deve arrivare l’estate…
Coordinatrice IV città di Agrigento, imprenditrice, Vice presidente Akragas Calcio, già assessore alle pari opportunità , servizi demografici e protezione animali.
Davvero continua a piovere sul bagnato… il danno e la beffa, una città che soffre di norma il disservizio idrico si allaga, e grande è il disagio nelle comunicazioni perché da quella piazza si passa per entrare ed uscire da Agrigento. Peggio di così Agrigento Capitale della Cultura non potrebbe essere, della programmazione culturale se ne parla più? Comprendo l’interesse verso il concerto delle bande dei Vigili del Fuoco, ma davvero non si poteva fare di più e di meglio? E siamo già in estate, si sono mangiati mezzo anno…