Ad Agrigento lo chiamano anche Belzebù.
È un politico di casa nostra, che riesce a destreggiarsi ovunque, persino tra i liquami fognari, rilasciati in maniera incontrollata ed abbondante direttamente a mare, in una provincia che oltre ad essere stata assetata ed affamata in maniera ignominiosa, non possiede un depuratore che funzioni.
È riuscito a mantenere il suo potere, in una provincia in cui i rifiuti sono fatti marcire a caro prezzo, economico ed ambientale, in determinate mega discariche oltre che in mezzo alle strade.
Una provincia in cui tra le corsie degli ospedali e dentro qualsivoglia struttura sanitaria, gli incarichi di ogni genere sono riservati agli amici più stretti, a prescindere ovviamente dai meriti e delle capacità professionali, ma solo in funzione del più alto numero di voti che portano in dote.
Una provincia in cui chi gestisce il potere rimane rigorosamente nell’ombra, una sorta di salamandra policroma, impegnata costantemente a sfuggire alla luce del sole.
Sto parlando di Mister X, ormai individuato nell’ex assessore regionale con delega ai rifiuti, l’acqua e l’energia, Roberto Di Mauro, assurto in questi giorni agli onori della cronaca, strano ma vero, per il suo coinvolgimento in un’inchiesta le cui parole d’ordine sono: appalti e tangenti.
Gli investigatori dicono di lui che è il capo di un’associazione a delinquere dedita a truccare appalti in giro per la Sicilia e ad Agrigento in particolare.
Non spetta a me giudicare, lo farà la magistratura.
Io ho avuto la fortuna o, se preferite la disgrazia, di trovarmelo contro in varie consultazioni elettorali. Ho sempre avuto la sensazione di trovarmi in una competizione caratterizzata da una sorta di doping elettorale, con campagne basate su massicce dosi di promesse e sulla gestione feudale e clientelare del potere. Una gestione, tra l’altro, che non ha prodotto mai nulla di positivo per il territorio, ciò che risulta chiaramente visibile ed evidente a tutti.
Vedremo cosa accadrà adesso. Tutto quanto ha un inizio ed ha una fine.
Buona fortuna, onorevole Di Mauro.

Salvatore Petrotto
Salvatore Petrotto, 62 anni, sposato e padre di tre figli, giornalista pubblicista e docente di italiano e storia presso l'Istituto d'Istruzione Superiore Statale 'Enrico Fermi' di Racalmuto.
È stato per 13 anni sindaco di Racalmuto
dove, attualmente, ricopre la carica di consigliere comunale.
Ha iniziato la sua carriera politica tra le fila della Rete.
Dopo lo scioglimento del movimento di Leoluca Orlando è stato tra i fondatori di Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.