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MELONI SNOBBA LA RICERCA E LA PIOGGIA SNOBBA SCHIFANI.

Da Roma a Palermo: ma davvero dobbiamo essere condannati a governi così incapaci?

A Roma, anzi a Parigi, ieri. Il presidente della Repubblica francese, Macron, insieme con Ursula von dei Leyen presentano un piano da 500 milioni di euro in tre anni per attirare IN EUROPA ricercatori di ogni Paese attualmente impegnati negli USA.

Ricercatori che stanno incontrando difficoltà ad andare avanti nel loro lavoro per alcune delle tante strampalate decisioni di Trump, che ha disposto pesanti tagli ai fondi per la ricerca e ha ingaggiato una sua personalissima guerra contro le Università americane a partire da Harvard, ree di politiche antisemite, ma soprattutto di pensare criticamente.

Ottima iniziativa quella di Macron e della von der Leyen che potrebbe aiutare la competitività del sistema Europa, rimasta indietro in alcuni settori strategici del cosiddetto high tech, a partire dalle Information and Comunication Technologies per arrivare all’Intelligenza Artificiale. Come ci ha spiegato Draghi, nel suo rapporto, rimasto totalmente lettera morta.

Ti aspetteresti il plauso del nostro Governo, la convinta adesione, la presenza del nostro premier all’incontro, magari l’organizzazione di un evento collaterale a Bologna, sede della più antica Università europea. No. La Meloni disapprova, è infastidita dall’attivismo francese, soffre la concorrenza di Macron. Manifesta tutta la sua irritazione impedendo la partecipazione della nostra Ministra per l’Università e la Ricerca. Ma si può? Si può essere così miopi e non capire l’occasione che si sta perdendo?

Torniamo a Palermo, dove il Governo regionale si è finalmente accorto che gli invasi sono più vuoti dell’anno passato. Nelle province occidentali, a Palermo, Trapani e Agrigento. Perché nella Sicilia orientale Giove Pluvio ha aiutato Schifani ed i suoi sodali e le piogge sono state copiose, ad occidente no. E allora chiede di proclamare di nuovo lo stato di emergenza.

Non è stato fatto nulla. Si sono spesi milioni di parole, si sono fatti proclami, spot e conferenze stampa. Non si è concluso nulla. Siamo allo stesso punto dell’anno scorso, anzi peggio.

Governi incapaci ed incompetenti, a Roma e a Palermo.

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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