ABBIAMO VISITATO L’OSPEDALE DI CASTELVETRANO E ABBIAMO CONSEGNATO QUESTE OSSERVAZIONI A SABRINA PULVIRENTI, COMMISSARIA STRAORDINARIA DELL’ASP DI TRAPANI.
Il Presidio Ospedaliero “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano (TP) è un nodo sanitario strategico della rete ospedaliera provinciale dell’ASP Trapani, con una funzione di riferimento non solo per il Distretto di Castelvetrano, ma anche per i territori della Valle del Belìce agrigentina (Menfi, Montevago, Santa Margherita Belice).
L’estensione interprovinciale del bacino di utenza, unita all’elevata incidenza traumatologica e alla carenza di strutture alternative di prossimità, rende imprescindibile la presenza di un reparto di Ortopedia e Traumatologia pienamente operativo.
Negli ultimi dieci anni l’ospedale ha visto una progressiva contrazione dei ricoveri ordinari e una crescita dell’attività ambulatoriale e di pronto soccorso. I dati ASP Trapani 2021–2023 evidenziano un incremento di oltre il 25% nelle prestazioni ambulatoriali con valore economico sostanzialmente stabile, segnale di un’attività a basso valore tariffario ma ad alto impatto sui volumi di servizio. Il Pronto Soccorso, con circa 17.000 accessi annui, mantiene un ruolo centrale ma soffre limiti strutturali e organizzativi a causa dei lavori di ristrutturazione fermi da tre anni.
Le principali criticità si concentrano su cinque assi:
(1) carenza di personale medico e infermieristico;
(2) capacità critica limitata a soli sei posti di Terapia Intensiva;
(3) ridotta operatività dell’Ortopedia e Traumatologia, oggi solo in regime di Day Surgery/Day Hospital;
(4) necessità di tutela e potenziamento delle Unità di Ematologia (codice AH06RP104) e Oncologia (codice AH06RP182), strutture codificate e strategiche;
(5) completamento urgente dei lavori al Pronto Soccorso e della riorganizzazione logistica dei percorsi di emergenza.
Il Piano Regionale della Rete Ospedaliera 2025 incrementa i posti letto nelle aree mediche (Medicina, Cardiologia, Neurologia, Nefrologia, Geriatria) mantenendo invariata la Terapia Intensiva (6 PL) e la Lungodegenza (18 PL). Tuttavia, senza la riattivazione di una degenza ortopedica e la salvaguardia dei percorsi onco‑ematologici, il presidio rischia di non soddisfare pienamente il fabbisogno sanitario del bacino interprovinciale.
La priorità assoluta è completare la riqualificazione del Pronto Soccorso, potenziare la capacità critica e ristabilire la piena funzionalità delle unità operative cliniche chiave.


