Il Dipartimento Legalità e Sicurezza di Italia Viva per Palermo e Provincia, insieme alle opposizioni unite e ad alcuni leader politici, ha manifestato lo scorso 3 ottobre davanti alla Presidenza della Regione Siciliana per chiedere il ripristino della legalità sull’arenile di Mondello. La protesta di piazza è l’ultimo, amaro grido che chiede giustizia e trasparenza dopo decenni di silenzio.
Il caso Mondello non è una mera disputa amministrativa su una concessione balneare, ma la cartina di tornasole di una persistente fragilità istituzionale e, se le inquietanti rivelazioni della stampa dovessero trovare conferma, di una grave infiltrazione criminale nel tessuto economico e imprenditoriale della città.
Da una parte, le notizie di cronaca sollevano il sospetto che la storica gestione della spiaggia da parte della Società Italo-Belga abbia avuto, per decenni, contatti con soggetti vicini a famiglie mafiose di primissimo piano (San Lorenzo, Resuttana). Al di là dell’aspetto giudiziario, sul quale non entriamo, l’assunzione di congiunti di esponenti di spicco della criminalità, subito dopo il licenziamento di un familiare arrestato, solleva una questione di carattere etico rilevante.
Altrettanto preoccupante è che la rimozione dalla spiaggia di strutture riconosciute come irregolari è stata effettuata dopo l’intervento di un deputato del Parlamento siciliano: dove erano le Istituzioni preposte in precedenza? Il silenzio protratto ha di fatto legittimato per inerzia un modello di gestione del bene pubblico che antepone il profitto privato e l’opacità al diritto inalienabile che il mare è di tutti.
Ma anche la reazione dei vertici istituzionali di Regione e Comune, con la querela, poi ritirata, nei confronti di chi si è opposto alla gestione della Italo-Belga, è un segnale politico negativo che suona come una difesa d’ufficio di un modus operandi opaco, disorienta l’opinione pubblica e pone l’Amministrazione contro la richiesta di trasparenza dei propri cittadini.
Noi riteniamo che la LEGALITA’ NON SIA NEGOZIABILE e che la situazione richieda azioni immediate e non più rinviabili:
- Da una parte, l’immediato Ripristino della Legalità: La Regione e il Comune devono agire con urgenza per garantire l’immediata rimozione di tutte le strutture illegittime che precludono l’accesso al pubblico demanio marittimo. Il mare non è un lusso, ma un diritto di tutti i siciliani.
- Dall’altra il completamento di tutte le indagini sulla legalità amministrativa della concessione Italo-Belga, ma anche sui presunti legami e sulle contiguità del personale e della società con la criminalità organizzata. La denuncia di un imprenditore circa il noleggio di mezzi è un campanello d’allarme sul possibile controllo del sub-appalto in una zona chiave.
Come partito politico, non possiamo tollerare che una delle più belle risorse del nostro territorio provinciale, come la spiaggia di Mondello, sia ostaggio di sospetti e connivenze che si trascinano da un secolo. La legalità è la precondizione per lo sviluppo turistico ed economico.

VINCENZO LIARDA
Laureato in Scienze Politiche, Master di primo livello in Criminologia, attualmente lavora come Istruttore Direttivo Amministrativo presso l'Assessorato Regionale Beni Culturali. E' stato Assessore comunale, presidente di commissione consiliare e consigliere comunale a Polizzi Generosa. Attivo nel volontariato, è impegnato nella promozione della legalità come consulente per la gestione e il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia.


